Benvenuti nel mio mondo musicale!

Il viaggio inizia qui, dove ogni nota racconta una storia e ogni melodia è un'esperienza unica. Esplora il mio profilo di pianista e compositore per scoprire le mie creazioni musicali e colonne sonore.  Sono felice che tu voglia far parte di questa avventura musicale. 

Performance Live

"Presente atemporale"


"Anonimo"

"C'è un potere silenzioso nel rimanere anonimi: non essere riconosciuti permette di esistere senza il peso delle aspettative, ma anche di lasciare il mondo libero di interpretarti come vuole." (Anonimo fiorentino)

 


"Hypnotic"

L'inizio del brano si distende come un velo oscuro, dove note malinconiche danzano sussurrando inquietudini e premonizioni. Ogni momento evoca un pensiero incessante, un'eco di tormento che si fa strada nell’anima, dipingendo paesaggi di ansia e sospetto. Ma, all'improvviso, una dolce melodia emerge, un raggio di luce squarcia le tenebre: le note si intrecciano in un abbraccio elegante e sereno, creando un momento di pura bellezza, un respiro sospeso in cui il cuore si rilassa. Purtroppo, questa gioia si rileva effimera; le ombre ritornano con forza, trasportando l’ascoltatore di nuovo in un baratro. Come in un triste addio, il pensiero riporta ai presagi iniziali...

"Sursum Corda"

La frase "Sursum corda" è di origine latina e significa "in alto i cuori" suggerisce un senso di connessione con l'universo e con qualcosa di più grande di noi stessi, in una ieratica atmosfera di solenne sacralità. Un'immersione nella bellezza e nella grandezza della natura. Questo brano musicale vuole essere un incoraggiamento a prendersi una pausa riflessiva dal ritmo frenetico della vita quotidiana.


"In peril"

"In Peril" - Musica di Simone Tango

"L’uomo è un cavo teso sopra un abisso: un cammino pericoloso, un continuo affrontare rischi, uno sguardo indietro temerario, un brivido che frena. La grandezza dell’uomo risiede nel suo essere un ponte e non un fine; è nella sua capacità di essere transizione e tramonto. Amo coloro che vivono solo attraverso il loro tramonto."
– Da "Così parlò Zarathustra", Prologo, 4 di Friedrich Nietzsche

Con "In Peril", Simone Tango traduce musicalmente la riflessione profonda di Nietzsche sulla condizione umana. La composizione esplora il fragile equilibrio dell’esistenza e l’inevitabile transizione che caratterizza la nostra vita. Attraverso melodie intense e atmosfere evocative, il brano invita l’ascoltatore a confrontarsi con il coraggio di affrontare l'ignoto e il significato del proprio percorso.


"Les adieux"

Il brano si apre con un pensiero solitario che emerge dal profondo dell'anima. Ogni accordo racconta una storia di inevitabile cambiamento, una fase della vita che si chiude lasciando dietro di sé una scia di ricordi e emozioni. Il ritmo è drammaticamente incalzante e con un'intensità emotiva profonda che riflette il dramma interiore del distacco. La parte centrale del brano è intrisa di una bellezza malinconica, un canto che parla di ciò che è stato e più non sarà, ma che porta con sé la promessa di qualcosa di nuovo, per quanto incerto. È come se il brano volesse dirci che ogni addio, per quanto doloroso, è anche un'opportunità di rinascita in un futuro che, sebbene sconosciuto, è pieno di possibilità. In "Les adieux", il compositore cattura magistralmente il dramma e la bellezza dell'addio. La musica diventa una meditazione sull'esperienza umana del cambiamento, un viaggio emotivo che ci porta dalla tristezza della fine alla speranza di un nuovo inizio. Ogni nota, ogni frase musicale contribuisce a dipingere un quadro complesso e affascinante del ciclo della vita, dove ogni chiusura porta con sé la promessa di una nuova avventura.


"Pathos"

"Pathos",  emozioni colte nell'istante assoluto e immortalate nella pietra


"Cuore di Cristallo"

"Cuore di Cristallo" di Simone Tango.  Riconoscere la fragilità della propria anima è il primo atto di libertà.


"Darkness"

"Without light in the darkness you cannot make movies". Così definisce il suo cinema il regista Ungherese Béla Tarr, autore unico per profondità di sguardo e maestria nella messa in scena. Viscerale e metafisico, dietro un'apparente freddezza, fatta di geometrici quadri in bianco e nero e lunghi piani-sequenza, lascia trasparire un devastante trasporto emotivo, fatto di simbolismo, tragedia e poesia. Nel video sono state liberamente mixate scene tratte dai film: Il cavallo di Torino (2011) L'uomo di Londra (2007) Le armonie di Werckmeister (2000) Satantango (1994) Perdizione (1988)


"Night escape"

"Night Escape" è un pezzo pianistico emozionante che cattura l'essenza di una fuga nella notte, come se ogni nota suonata fosse un passo furtivo nel buio. La composizione inizia con un'introduzione misteriosa, con note oscure che suggeriscono un senso di suspense e anticipazione. Le prime note risuonano come passi silenziosi che si perdono nell'oscurità. Il thriller, elemento chiave del brano, emerge in modo prominente, creando un effetto di tensione crescente. Le dita del pianista danzano velocemente sulla tastiera, creando un suono vibrante e inquietante che riflette il brivido di una fuga. Le variazioni dinamiche e le sfumature tonali conferiscono al pezzo un senso di urgente eccitazione, come se il protagonista stesse sfuggendo a qualcosa di ineluttabile. La melodia si snoda in modo sinuoso e misterioso, esplorando registri più alti e bassi del pianoforte per creare un paesaggio sonoro ricco e avvincente, che fa emergere l'ansia e la velocità della fuga, mentre le variazioni ritmiche accentuano l'atmosfera di avventura notturna. L'ascoltatore è immerso in un viaggio sonoro travolgente, immaginando il protagonista che attraversa strade buie e labirinti urbani, sfuggendo nell'oscurità con una determinazione incrollabile. "Night Escape" è un'esperienza musicale avvincente che trasporta l'ascoltatore in una fuga notturna, dove ogni nota è carica di suspense e il destino è incerto, come se non ci fosse "un domani".


"Itaca"

"ITACA" esprime in musica il viaggio, l'emozione della scoperta, la meraviglia. Evoca un'immagine suggestiva dell'Italia, fonte di ispirazione e bellezza. L'atmosfera di "Itaca" richiama la metafora di un luogo desiderato, un rifugio un approdo per la mente e lo spirito.


"Tango del alma"

In "Tango del alma" le note risuonano in melodie avvolgenti e appassionanti. I ritmi pulsanti e le armonie dense di contrasti dinamici riflettono l'intensità delle emozioni, come un "tango" coinvolgente e sensuale.


"Memento"

"Memento" si apre con note sussurrate, eteree, che fluttuano nell'aria come ricordi appena risvegliati dal sonno. Una melodia enigmatica emerge lentamente, evocando il senso di mistero che avvolge l'esistenza stessa. Le note si muovono con grazia ed incertezza, come se cercassero un cammino attraverso le nebbie del tempo. Poi, improvvisamente, la musica si accende con una gioia luminosa, brillante e travolgente. Note scintillanti risuonano nelle altezze del pianoforte, portando con sé una sensazione di eccitazione e meraviglia di fronte alla vastità e alla complessità dell'universo. È come se ogni nota fosse un raggio di luce che penetra l'oscurità dell'ignoto, illuminando i contorni di un grande sogno. Ma questa gioia è fugace, come un lampo nel buio della notte. La melodia si trasforma lentamente, sfumando in tonalità più scure e malinconiche. Le note si fanno più pesanti, cariche del peso della consapevolezza della transitorietà dell'esistenza. Si avverte una sorta di tristezza dolce, un senso di nostalgia per ciò che è stato e ciò che potrebbe essere stato. Il tema principale si ripete, ma con una nuova profondità di significato. Le note oscillano tra luce e ombra, gioia e malinconia, riflettendo la complessità e la bellezza della vita stessa. Alla fine, la musica si dissolve in un sussurro, lasciando dietro di sé un senso di meraviglia e un'ombra di tristezza, come un "memento" di ciò che è stato e ciò che sarà.


"Bruma"

Bruma, musica di Simone Tango «foco che m’arde a la più algente bruma» Petrarca, Sonetto CLII.


"Sine Die"

"Sine Die" di Simone Tango - in un tempo indefinito in un universo di colori.


"Vertigine"

"Vertigine" di Simone Tango

"Si racconta di un fanciullo che aveva perduto il senso della gravità... 

di là da ciò che vedo e ciò che penso,

non trovar fondo, non trovar mai posa,

da spazio immenso ad altro spazio immenso;

forse, giù giù, via via, sperar... che cosa?

La sosta! Il fine! Il termine ultimo!

Io, io te, di nebulosa in nebulosa, di cielo in cielo, in vano e sempre, Dio!

Tratto da "La Vertigine" di Giovanni Pascoli (1909)


"Rhapsody"

"Rhapsody", musica di Simone Tango